La famiglia di Agostino d’Ippona
Breve storia della famiglia e della tomba di uno dei Padri della Chiesa
«Vivere post obitum vatem vis nosse, viator?
Possidio, Vita Augustini, 31, 8 – Traduzione di Carlo Carena per Vite dei Santi, vol.III edizione Fondazione Lorenzo Valla – Arnoldo Mondadori Editore
Quod legis, ecce loquor: vox tua nempe mea est.»
«Viandante, vuoi sapere se il poeta vive dopo la morte?
Quando tu leggi, io parlo: la tua voce è mia.»
Possidio fu un confratello di Agostino d’Ippona e scrisse una sua biografia nella quale cita questo distico, il quale fu inciso su una lapide in onore di Agostino situata lungo la via principale per Ippona1Possidio, Vita Augustini, 31, 8. Agostino fu seppellito nella chiesa fatta costruire dal suo confratello e successore Eraclio durante gli ultimi anni di vita di Agostino2Agostino, Sermones, 356, 7; Epistulae, 213, 1-4. Cinquantasei anni dopo la salma di Agostino fu traslata in Sardegna per ordine del vescovo Fulgenzio che temeva l’oltraggio dei resti di Agostino da parte dei Vandali di fede ariana; circa duecentottanta anni dopo, al tempo delle incursioni arabe in Sardegna, il re dei Longobardi (e di Italia) Liutprando riuscì a far traslare la salma in Italia, precisamente a Pavia nella basilica di San Pietro in Ciel d’Oro3De translatione corporis B. Augutini doctoris ecclesiae ex ardinia papiam; Petri Orlandi, ...continue.
«Liutprando, sentendo che i Saraceni, devastata la Sardegna, infestavano anche quei luoghi ove un tempo, per salvarle dalla profanazione dei barbari, erano state trasportate e onorevolmente sepolte le ossa di Sant’Agostino vescovo, mandò dei messi e, pagando una forte somma, le ottenne, le trasportò a Pavia e le ripose con l’onore dovuto a così grande padre.»
Paolo Diacono, Historia Langobardorum, 6, 48 – Traduzione tratta da edizione BUR curata da Antonio Zanella

Agostino, un semplice africano romano come Apuleio e Cipriano
Aurelio Agostino d’Ippona4Aurelius Augustinus Hipponensis. Il nome completo è stato trasmesso non solo dalla tradizione ...continue morì a Ippona il quinto giorno delle calende di settembre, ovvero il ventotto agosto, durante le prime fasi dell’assedio della città da parte dei Vandali nel 4305Prosp. Tiro. Chron. a. 430, 1304, 1-2.. Il giorno preciso della morte di Agostino è stato trasmesso da Prospero d’Aquitania, suo contemporaneo e autore di diverse opere in difesa delle sue tesi dagli attacchi dei monaci seguaci del pelagianesimo. Dal passo di Prospero d’Aquitania è possibile ricavare indirettamente la precisa data di nascita di Agostino: Possidio afferma che Agostino visse per settantasei anni, quindi egli era nato nel 354; e lo stesso Agostino nel de vita beata, sua opera giovanile scritta durante il suo soggiorno a Milano, afferma di essere nato alle idi di novembre, ovvero il tredici novembre6Agostino, De vita beata, 1, 6. Poss. V. Aug. 31, 1..
Le principali informazioni biografiche di Agostino sono ricavabili dalle sue stesse opere e principalmente dalle Confessioni. Agostino nacque a Tagaste, sede episcopale della Numidia, da una famiglia dell’aristocrazia cittadina di origine berbera, ma romanizzata da diversi decenni come mostrato da quel pronomen Aurelius che rimanda ai Severi e in particolare alla Constitutio Antoniniana, l’editto emanato dall’imperatore Caracalla che concesse la cittadinanza romana a una buona parte degli abitanti dell’esteso Impero. Agostino sarà sempre fiero della sua origine berbera rimarcandola con forza nelle sue opere.
«[GIULIANO] Che cosa infatti è tanto mostruoso quanto ciò che proclama il Punico? […]
Agostino, Contra secundam Iuliani responsionem imperfectum opus, 6, 18. – Traduzione tratta da www.augustinus.it
[AGOSTINO] (Tu Giuliano) Trionfo della tua propaggine terrena, non voler disprezzare le monizioni o le ammonizioni di questo Punico. Non infatti perché ti ha generato l’Apulia, stimerai che avrai da vincere con la tua “gente” i Punici, che non puoi vincere con la tua mente. Le pene fuggi piuttosto che i punici (gioco di parole poena/pena Poeni/Punici): infatti non puoi fuggire i Punici disputanti, finché ti diletta confidare nella tua forza, e infatti fu un Punico il beato Cipriano che disse: Non ci dobbiamo glorarie di nulla, perché nulla e nostro.»

Agostino e i suoi genitori
Il padre di Agostino si chiamava Patrizio ed era un curiale o semplicemente un decurione, ovvero un membro del consiglio municipale della città7Agostino, Confessionum libri XIII, 2, 3, 5; Poss. V. Aug. 1, 1.. La famiglia di Agostino era nobile ma non ricchissima rispetto alle altre famiglie di Tegeste e soprattutto rispetto a quelle italiane: in più punti delle sue opere Agostino ricorda come in certi momenti fu difficile per la sua famiglia trovare i fondi per i suoi studi8Aug. Serm. 356, 13; Conf. 2, 3, 5-6.. Il Patrizio di Agostino è un padre affettuoso, ma infedele verso la moglie e soggetto a forti scatti di ira9Aug. Conf. 9, 9, 13; 9, 13, 37..
«Mia madre fu dunque allevata nella modestia e nella sobrietà, sottomessa piuttosto da te ai genitori, che dai genitori a te. Giunta in età matura per le nozze, fu consegnata a un marito, che servì come un padrone. Si adoperò per guadagnarlo a te, parlandogli di te attraverso le virtù di cui la facevi bella e con cui le meritavi il suo affetto rispettoso e ammirato. Tollerò gli oltraggi al letto coniugale in modo tale, da non avere il minimo litigio per essi col marito. Aspettava la tua misericordia (Giuda, 21), che scendendo su di lui gli desse insieme alla fede la castità. Era del resto un uomo singolarmente affettuoso, ma altrettanto facile all’ira, e mia madre aveva imparato a non resistergli nei momenti di collera, non dico con atti, ma neppure a parole. Coglieva invece il momento adatto, quando lo vedeva ormai rabbonito e calmo, per rendergli conto del proprio comportamento se per caso si era turbato piuttosto a sproposito. Molte altre signore, pur sposate a uomini più miti del suo, portavano segni di percosse che ne sfiguravano addirittura l’aspetto, e nelle conversazioni tra amiche deploravano il comportamento dei mariti. Essa deplorava invece la loro lingua, ammonendole seriamente con quella che sembrava una facezia: dal momento, diceva, in cui si erano sentite leggere il contratto matrimoniale, avrebbero dovuto considerarlo come la sanzione della propria servitù; il ricordo di tale condizione rendeva dunque inopportuna ogni alterigia nei confronti di chi era un padrone. Le amiche, non ignare di quanto fosse furioso il marito, che sopportava, stupivano del fatto che mai si fosse udito o rilevato alcun indizio di percosse inflitte da Patrizio alla moglie, né di liti, che in casa li avessero divisi anche per un giorno solo. Richiesta da loro in confidenza di una spiegazione, illustrava il suo metodo, che ho riferito sopra; e chi l’applicava, dopo l’esperienza gliene era grata; chi non l’applicava, sotto il giogo era tormentata.»
Agostino, Confessiones, 9, 9, 19 – Traduzione di Carlo Carena per edizione Mondadori
Nelle Confessiones Agostino ha scritto un lungo excursus su sua madre Monica10Santa protettrice delle madri e delle vedove per la chiesa cattolica. Martirologio romano. ...continue la quale proveniva da una famiglia cristiana e giovane sposò l’irascibile Patrizio. Monica battezzò i figli appena nati, benché questo primo battesimo avesse solo il fine di introdurre il nuovo nato nella comunità cristiana, solo il battesimo ricevuto da adulti permetteva la partecipazione ai sacramenti11Aug. Conf. 1, 11, 17.. Monica riuscì a far battezzare Patrizio prima della sua morte nel 373 quando Agostino aveva diciassette anni12Aug. Conf. 3, 4, 7., successivamente amministrò i beni ereditati mentre il figlio continuò i suoi studi grazie all’intervento di Romaniano, amico del padre e membro del municipio cittadino13Agostino, Contra Academicos, 2, 2, 3.. Nell’affettuosa descrizione di sua madre Agostino lascia trapelare l’unico difetto presente in un animo austero e granitico: la passione giovanile per il vino.
«Tuttavia si era insinuato in mia madre, secondo che a me, suo figlio, la tua serva raccontava, si era insinuato il gusto del vino. Quando i genitori, che la credevano una fanciulla sobria, la mandavano ad attingere il vino secondo l’usanza, essa, affondato il boccale all’apertura superiore della tina, prima di versare il liquido puro nel fiaschetto, ne sorbiva un poco a fior di labbra. Di più non riusciva senza provarne disgusto, poiché non vi era spinta minimamente dalla golosità del vino, bensì da una smania indefinibile, propria dell’età esuberante, che esplode in qualche gherminella e che solo la mano pesante degli anziani reprime di solito negli animi dei fanciulli. Così, aggiungendo ogni giorno un piccolo sorso al primo, come è vero che “a trascurare le piccole cose si finisce col cadere (Eccl. 19, 1)” sprofondo in quel vezzo al punto che ormai tracannava avidamente coppette quasi colme di viro puro. […]
Agostino, Confessiones, 9, 8, 18 – Traduzione di Carlo Carena per edizione Mondadori
L’ancella che accompagnava abitualmente mia madre alla tina, durante il litigio, come avviene,a tu per tu con la piccola padrona, le rinfacciò il suo vizio, chiamandola con l’epiteto davvero offensivo di beona. Fu per la fanciulla una frustata. Riconobbe l’orrore della propria consuetudine, la riprovò sull’istante e se ne spogliò, come gli amici corrompono con le adulazioni, così i nemici per lo più correggono con le offese, e tu non li ripaghi dell’opera che compi per mezzo loro, ma dall’intenzione che ebbero per conto loro.»
A Cartagine Agostino non solo insegnò retorica, ma si avvicinò momentaneamente al manicheismo e ebbe addirittura un figlio14Adeodato fu il frutto di un concubinato di Agostino con una donna di cui non abbiamo nessuna ...continue; successivamente decise di trasferirsi in Italia mentre la madre tentò con tutte le forze di ricondurlo all’ortodossia e di impedire il suo viaggio in Italia15Aug. Conf. 5, 8, 14-15.. Agostino riuscì a imbarcarsi per l’Italia senza la madre lasciandola con un inganno nei pressi della tomba di Cipriano; ma Monica riuscì successivamente a rintracciarlo e a raggiungerlo scoprendo felicemente che suo figlio era ritornato all’ortodossia grazie all’intervento del vescovo di Milano Ambrogio. Agostino e suo figlio Adeodato16Adeodato morirà giovane nel 390 all’età di diciotto anni, pur giovane aiutò il padre nella ...continue furono battezzati da Ambrogio nella notte di Pasqua del 38717Aug. Conf. 9, 6, 14. Poss. V. Aug. 3. 1.. Durante il viaggio di ritorno verso l’Africa Monica morì improvvisamente a Ostia, forse per la malaria.
Nel 1945 fu ritrovato un frammento di una tavola di marmo riutilizzato come coperchio per un sarcofago di terracotta nel cortile della basilica di Sant’Anna a Ostia. Su questo frammento sono incisi parte dei versi di un epitaffio in onore di Monica, il quale è stato trasmesso anche dall’Anthologia Latina, la raccolta di poesie latine datata intorno al settimo secolo.
Hic posuit cine[res genetrix castissima prolis] / Augustine tui [altera lux meriti] / qui servans pa[cis caelestia iura sacerdos] / commissos po[pulos moribus instituis] / gloria vos m[aior gestorum laude coronat] / virtutum m[ater felicior suboles]
«Qui lasciò le ceneri la tua castissima madre, Agostino, nuova luce ai tuoi meriti; tu che sacerdote fedele al divino messaggio di pace ammaestri con la vita i popoli affidati a te; vi incorona immensa gloria per le vostre opere la madre virtuosissima più beata per il figlio.»
Anthologia Latina, I, 670 – Traduzione di Maria Letizia Caldelli da Epigrafa Latina. Ostia cento iscrizioni in contesto; Roma, Edizioni Quasar, 2006, p. 205. – Testo latino da Epigraphische Datenbank Heidelberg

Agostino e i suoi fratelli
Di Agostino sono noti rispettivamente un fratello e una sorella. Il fratello Navigio accompagnò Agostino nel suo viaggio in Italia18Aug. De vita beata, 1, 6; Conf. 9, 11, 27.. La sorella, della quale non ci è giunto il nome, decise di farsi suora quando divenne vedova arrivando a diventare la superiora di un monastero di Ippona; morirà nel 423 e in una successiva lettera Agostino rimprovererà le suore del monastero per la loro ribellione contro la nuova superiora19Aug. Ep. 211, 4; Poss. V. Aug. 26, 1..
Bibliografia – Risorse
- Bibliografia
- Sac. P. Rodolfo Majocchi; L’Arco di Sant’Agostino in S.Pietro in Ciel d’oro; illustrata con tavole in fototipia; Pavia, Premiata Tipografia Fratelli Fusi, 1900.
- Mireille Cébeillac-Gervasoni, Maria Letizia Caldelli, Fausto Zevi; Epigrafia Latina Ostia: Cento iscrizioni in contesto, Roma, Edizioni Quasar, 2006.
- Risorse
- Per Prospero Tirone è stato consultato il non volume della Monumenta Germaniae Historica: Auctores antiquissimi. (Consultabile online grazie al progetto di diverse università tedesche – link)
- Per il testo originale e la traduzione in italiano delle opere di Agostino d’Ippona è stato consultato augustinus.it
Note
1. | ↑ | Possidio, Vita Augustini, 31, 8 |
2. | ↑ | Agostino, Sermones, 356, 7; Epistulae, 213, 1-4 |
3. | ↑ | De translatione corporis B. Augutini doctoris ecclesiae ex ardinia papiam; Petri Orlandi, Archiepiscopi Mediolanen. Ad Carolum Magnum epistola. |
4. | ↑ | Aurelius Augustinus Hipponensis. Il nome completo è stato trasmesso non solo dalla tradizione manoscritta delle opere di Agostino, ma anche da contemporanei come Orosio e Prospero d’Aquitania. Orosio, Liber Apologeticus, 1, 4; Prospero Tirone, Epitoma Chronicon, a. 430, 1304, 1-2 |
5. | ↑ | Prosp. Tiro. Chron. a. 430, 1304, 1-2. |
6. | ↑ | Agostino, De vita beata, 1, 6. Poss. V. Aug. 31, 1. |
7. | ↑ | Agostino, Confessionum libri XIII, 2, 3, 5; Poss. V. Aug. 1, 1. |
8. | ↑ | Aug. Serm. 356, 13; Conf. 2, 3, 5-6. |
9. | ↑ | Aug. Conf. 9, 9, 13; 9, 13, 37. |
10. | ↑ | Santa protettrice delle madri e delle vedove per la chiesa cattolica. Martirologio romano. Riformato a Norma del Concilio Ecumenico Vaticano II e promulgato da Papa Giovanni Paolo II; Roma, Libreria Editrice Vaticana, 2004, 27 Agosto, n°1, p. 627 [link]. Aug. Conf. 9, 8-13, 9-17. |
11. | ↑ | Aug. Conf. 1, 11, 17. |
12. | ↑ | Aug. Conf. 3, 4, 7. |
13. | ↑ | Agostino, Contra Academicos, 2, 2, 3. |
14. | ↑ | Adeodato fu il frutto di un concubinato di Agostino con una donna di cui non abbiamo nessuna notizia al di fuori della sua presenza nel viaggio in Italia |
15. | ↑ | Aug. Conf. 5, 8, 14-15. |
16. | ↑ | Adeodato morirà giovane nel 390 all’età di diciotto anni, pur giovane aiutò il padre nella stesura di alcune opere ed era uno dei protagonisti del de vita beata. Per quanto riguarda la madre sappiamo che nel successivo ritorno in Africa si separò di Agostino ed entrò in un monastero. Aug. Conf, 4, 2, 2; 9, 6, 14. |
17. | ↑ | Aug. Conf. 9, 6, 14. Poss. V. Aug. 3. 1. |
18. | ↑ | Aug. De vita beata, 1, 6; Conf. 9, 11, 27. |
19. | ↑ | Aug. Ep. 211, 4; Poss. V. Aug. 26, 1. |