La Strage di Gorla
20/10/1944 – Bombe su Milano
Mattina del venti ottobre del 1944 dall’aeroporto di Castelluccio dei Sauri (Foggia) decollano i trentasei bombardieri pesanti B-24 del 451st Bombardment Group comandati dal colonnello James Knaap. Negli stessi istanti dall’aeroporto di Torretto decollano rispettivamente i trentotto B-24 del 461st Bombardment Group del colonnello Phillip R. Hawes e i ventinove B-24 del 484th Bombardment Group del colonnello William B. Keese. I tre gruppi di bombardieri (49th Bombardment Wing) si dirigono verso Milano, dove le industrie Breda di Sesto San Giovanni saranno colpite dal 451st, quelle Isotta Fraschini dal 461st, quelle Alfa Romeo dal 484th.
In una Milano difesa solo da quattro cannoni della contraerea il 461st e il 484th completano la loro missione danneggiando gli stabilimenti industriali. Differente è la storia del 451st1Achille Rastelli, I bombardamenti aerei nella seconda guerra mondiale Milano e la provincia, in … Continue reading: un problema al sistema di sganciamento anticipa il rilascio delle bombe della prima ondata d’attacco, mentre gli aerei della seconda ondata non solo sono in ritardo, ma sono mal posizionati: gli aerei dovevano virare a Ovest, ma avevano virato a Est2Leroy L. Stefonowicz, Lt. Col., Air Corps, A-3. – Bombing – Navigation Analysis for 20 … Continue reading; inoltre le bombe erano state innescate e non c’era tempo per un nuovo riposizionamento. È deciso di sganciare immediatamente le bombe non aspettando di trovarsi in aperta campagna o sul Mar Adriatico durante il ritorno alla base. Ottanta tonnellate di bombe cadono su una zona densamente abitata: una di queste cade nella tromba delle scale della scuola elementare “Francesco Crispi” negli stessi istanti in cui i bambini e le maestre si dirigevano verso il rifugio antiaereo. Muoiono 204 persone, 184 di essi sono bambini. Le vittime totali dell’operazione Able sono 614.
«Because of poor judgment and teamwork, this mission for the Group was a colossal failure»
Leroy L. Stefonowicz, Lt. Col., Air Corps, A-3. – Bombing – Navigation Analysis for 20 October 1944
Con queste parole il giorno dopo il colonnello tenente Leroy L. Stefonowicz commenta l’operato del 451st nell’analisi di fine missione. La loro operazione è stata un fallimento, non sono state seguite le procedure standard e ci sono stati errori di comunicazione, gli impianti industriali della Breda sono stati danneggiati solo dagli aerei della box bassa durante la prima ondata. Nel rapporto di Stefenowicz non c’è nessun accenno ai civili.
«On October 20th we went to the Milan Breda Works, Italy and two ships managed to hit the target while the other planes left their bombs all over the Po Valley. It was a snafu3Situation normal: all fucked up and did the 49thWing let us know about it.»
Robert B. N. Peck, 1st Lt., Air Corps, Ass’t Group S-2 – Narrative History From October 1 to October 31, 1944

I bombardamenti dopo l’armistizio
Dall’otto settembre del 1943 le tattiche dei bombardamenti degli Alleati erano mutate dato che teoricamente non si combatteva più contro gli Italiani, oramai non più obiettivo intenzionale, ma contro i soldati tedeschi stanziati sul territorio italiano4Marco Gioannini, Bombardare l’Italia. Le strategie alleate e le vittime civili in I … Continue reading. La RAF aveva abbandonato il terror bombing attraverso la tecnica dell’area bombing, ovvero il rilascio di numerose bombe ad alto potenziale (blockbusters) composte da una tonnellata e mezza di amatolo5Miscela di tritolo e di nitrato di ammonio, oppure bombe incendiarie al magnesio. Fine del terror bombing era ovviamente il terrorizare i civili attraverso la distruzione totale dei centri cittadini, la consapevolezza di non avere un rifugio sicuro e di essere costantemente minacciati. Nel caso particolare delle bombe incendiare la RAF non si spinse mai a un loro utilizzo massiccio come in Germania (Operazione Gomorrah. Bombardamento di Amburgo) principalmente per motivi concreti come la differenza della struttura delle città italiane rispetto a quelle tedesche nelle quali dominava il legno6Claudia Baldoli, I bombardamenti sull’Italia nella Seconda Guerra Mondiale. Strategia … Continue reading. Dall’armistizio la RAF si limitava solo ai nuisance raids: attacchi notturni fatti da pochissimi aerei, che spesso sganciavano pochissime bombe per colpire l’attenzione, il sonno e il morale dell’esercito nemico7Ovviamente i civili non erano immuni a questi bombardamenti: nella notte del diciassette settembre … Continue reading. La USAAF dall’altra parte ritenne maggiormente proficuo il bombardamento dei grandi snodi ferroviari, o di strutture come porti ed aeroporti per colpire il sistema logistico della Werhmacht; il bombardamento dell’industrie solo se i rapporti dell’intelligence riportano una ripresa della (scarsa) produzione industriale8Come nel caso di Gorla. L’intelligence inglese aveva comunicato un ripristino … Continue reading. La tecnica rimase sempre quella del bombardamento a tappetto in un’area9Lunga dai duecento metri ai due chilometri, larga mezzo chilometro al quale centro c’è l’obiettivo: un bombardamento considerato maggiormente preciso non finalizzato al terrore della popolazione civile. Il Nord-Italia dalla primavera del 44 fino alla fine della guerra fu costantemente colpito dagli Alleati: di giorno dall’USAAF e di notte dalla RAF.
La sensibilità degli Alleati verso i civili: Cassino e Firenze
«TO: GENERAL EISENHOWER
FROM: GENERAL MARSHALL
Protection of artistic and historic monuments in Italy is a subject of great concern to many istitutions and societies.
Cable from General Marshall to General Eisenhower Regarding Protection of Artistic and Historic Monuments in Italy, October 14, 1943
Realizing the impracticability of declaring open the cities in which most of the treasures exist, followng three points submitted for consideration:
By the use of radio, leaflets, and any other means available to you advise the Italian people to remove all moveable works of art from cities and localities subject to damage by military operations.
Avoid destruction of immovable works of art insofar as possible without handicapping military operations.
Declaration of isolated cities as open when they come under our control and have no military value. Example; Assissi.
Information relative subject localitties available from officers AMG your headquarters. Request your comments on this subject and above considerations.»
Diversi mesi prima del bombardamento di Milano, durante le fasi finali della terza battaglia di Cassino (Febbraio-Marzo 1944) c’erano stati diversi problemi nei bombardamenti effettuati dagli aerei del 47th Bombardment Wing. Diverse bombe erano cadute sugli uffici dell’VIII° armata, nella città di Cervaro a sud-est di Cassino dove erano stanziati cinque ufficiali con funzioni di controllo delle operazioni di battaglia e addirittura due bombe erano cadute nientepopodimeno sulla tenda personale del luogotenente generale inglese Oliver Leese. Questo fu l’unico caso, di un’indagine interna da parte degli Alleati sugli errori commessi durante bombardamenti dove erano citate anche le perdite civili (140). L’indagine finì con un nulla di fatto: i membri degli squadroni furono ammoniti ufficialmente e non furono presi altri provvedimenti: aviatori giovani che dovevano farsi le ossa10Major Giovanni Corrado, Tactical Enthusiasm and Operation Blindness: Civilian Casualties during the … Continue reading.
Gli Alleati sembravano essere più sensibili al destino dei siti storici e religiosi che a quello dei civili: una direttiva del MAAF (Mediterranean Allied Air Forces), datata ventitré febbraio 1943, divideva le città italiane in tre gruppi (A-B-C): quelle del primo gruppo come Roma o Firenze dovevano essere bombardate solo ed esclusivamente per autorizzazione del comando centrale, mentre quelle del terzo a causa della presenza di importanti obiettivi militari potevano essere bombardate senza particolari restrizioni. La direttiva consigliava di evitare di sganciare le bombe sulle città nel caso di difficoltà nell’individuazione dell’obiettivo, causato da condizioni metrologiche avverse come un banco di nubi. Un caso emblematico dell’applicazione di questa direttiva è il bombardamento di Firenze dell’undici marzo e quello del ventitré marzo del 1944: furono scelti avieri esperti per l’operazione con la raccomandazione di evitare danni al patrimonio storico dato che gli obiettivi (snodo ferroviario) erano distanti solo un chilometro e mezzo dal Duomo. Il bombardamento andò secondo i piani e non ci furono danni al patrimonio storico, benché diverse bombe caddero in un quartiere densamente popolato e su due ospedali causando duecentoquindici vittime11Major Giovanni Corrado, Tactical Enthusiasm and Operation Blindness: Civilian Casualties during the … Continue reading.
Dall’armistizio fino agli ultimi mesi di guerra negli uffici della RAF e in quelli della USAAF si discusse sull’opportunità dei bombardamenti. Uno dei timori principali era quello di alienarsi totalmente l’appoggio degli Italiani, soprattutto durante gli ultimi mesi di guerra i rapporti dell’intelligence riportavano che gli operai italiani che si ribellavano non erano favorevoli agli Alleati, giudicati come autori di un’inutile strage, ma alla causa sovietica. Il generale Marshall arrivò a tuonare che si stava liberando l’Italia dal fascismo per consegnarla a Stalin12Claudia Baldoli, I bombardamenti sull’Italia nella Seconda Guerra Mondiale. Strategia … Continue reading.
Bibliografia
- http://www.15thaf.org
- http://www.piccolimartiri.it/
- Achille Rastelli, I bombardamenti aerei nella seconda guerra mondiale Milano e la provincia, in Italia contemporanea, n°195, giugno 1994, pp. 309-342.
- Gastone Mazzanti, Obiettivo Napoli: dagli archivi segreti angloamericani i bombardamenti della 2. guerra mondiale; Roma, Teos, 2004.
- Claudia Baldoli & Marco Fincardi, Italian society under anglo – american bombs: propaganda, experience and legend, 1940-1945; in The Historical Journal, n°52, 4, 2009, pp. 1017-1038
- Claudia Baldoli, I bombardamenti sull’Italia nella Seconda Guerra Mondiale. Strategia anglo-americana e propaganda rivolta alla popolazione civile in Deportate, esuli, profughe. Rivista telematica di studi sulla memoria femminile, n°13-14, 2010, pp. 34-49,
- AA. VV., I bombardamenti aerei sull’Italia. Politica, Stato e società (1939-1945); a cura di Nicola Labanca, Bologna, Il Mulino, 2012.
- Claudia Baldoli & Andrew Knapp, Forgotten Blitzes: France and Italy under Allied Air Attack, 1940-1945; London, Continuum, 2012.
- Major Giovanni Corrado, Tactical Enthusiasm and Operation Blindness: Civilian Casualties during the Allied Air Campaign in Italy in 1940-1945; School of Advanced Military Studies United States Army Command and General Staff College; Fort Leavenworth, Kansas; 2015.
Note
↑1 | Achille Rastelli, I bombardamenti aerei nella seconda guerra mondiale Milano e la provincia, in Italia contemporanea, n°195, giugno 1994, p. 328: «Il fronte d’attacco di questo gruppo (451st) era su nove aerei, in due ondate d’attacco su tre boxes ciascuna, ognuna composta di sei aerei, in fila per due e disposti a punta di freccia.» |
↑2 | Leroy L. Stefonowicz, Lt. Col., Air Corps, A-3. – Bombing – Navigation Analysis for 20 October 1944: «The second attack unit, lagging far behindthe first unit, wandered around for no good reason and came in on anaxis of attack which gave over 15°drift. The run was too short for the bombardier to make proper course corrections, and he did not have time to set up rate. The other two box leaders, realizing that the briefed target could not be hit, dropped off unit leader.» |
↑3 | Situation normal: all fucked up |
↑4 | Marco Gioannini, Bombardare l’Italia. Le strategie alleate e le vittime civili in I bombardamenti aerei sull’Italia. Politica, Stato e società (1939-1945); a cura di Nicola Labanca; Bologna, Il Mulino, 2012, p.95 |
↑5 | Miscela di tritolo e di nitrato di ammonio |
↑6 | Claudia Baldoli, I bombardamenti sull’Italia nella Seconda Guerra Mondiale. Strategia anglo-americana e propaganda rivolta alla popolazione civile in Deportate, esuli, profughe. Rivista telematica di studi sulla memoria femminile, n°13-14, 2010, p. 46 |
↑7 | Ovviamente i civili non erano immuni a questi bombardamenti: nella notte del diciassette settembre un solo Spitfire, caccia monoposto monomotore ad ala bassa, sganciò solo due bombe su San Colombiano al Lambro (MI) causando 21 morti. Achille Rastelli, I bombardamenti aerei nella seconda guerra mondiale Milano e la provincia, in Italia contemporanea, n°195, giugno 1994, p. 328 |
↑8 | Come nel caso di Gorla. L’intelligence inglese aveva comunicato un ripristino dell’attività industriale |
↑9 | Lunga dai duecento metri ai due chilometri, larga mezzo chilometro |
↑10 | Major Giovanni Corrado, Tactical Enthusiasm and Operation Blindness: Civilian Casualties during the Allied Air Campaign in Italy in 1940-1945; School of Advanced Military Studies United States Army Command and General Staff College; Fort Leavenworth, Kansas; 2015; pp. 39-42 |
↑11 | Major Giovanni Corrado, Tactical Enthusiasm and Operation Blindness: Civilian Casualties during the Allied Air Campaign in Italy in 1940-1945; School of Advanced Military Studies United States Army Command and General Staff College; Fort Leavenworth, Kansas; 2015; pp. 38-39 |
↑12 | Claudia Baldoli, I bombardamenti sull’Italia nella Seconda Guerra Mondiale. Strategia anglo-americana e propaganda rivolta alla popolazione civile in Deportate, esuli, profughe. Rivista telematica di studi sulla memoria femminile, n°13-14, 2010, p. 45; Claudia Baldoli & Andrew Knapp, Forgotten Blitzes: France and Italy under Allied Air Attack, 1940-1945; London, Continuum, 2012, pp. 238-9 |